Di seguito il testo dell’appello “El fuego es nuestro” tradotto in italiano con la versione in spagnolo al fondo. Ringraziamo Sara per la traduzione.
Ci stiamo già preparando, il corpo sta ardendo in pieno inverno, già sappiamo con chi saremo nelle strade per difendere il nostro diritto di decidere rispetto ai nostri corpi e alle nostre vite. Lo sappiamo perché siamo organizzate, lo sappiamo perché i legami all’interno della comunità si sono rafforzati sempre più ogni volta che ci siamo mobilitate per l’ #AbortoLegale, per #NonUnaDiMeno, in ogni sciopero femminista.
Saremo milioni a circondare il Congresso della Nazione e in ogni paese e città del nostro territorio. E centinaia di migliaia aderiranno da altri luoghi: l’internazionalismo femminista è una forza comune che attraversa oceani, montagne e deserti e sappiamo che il nostro movimento nutre l’immaginazione ribelle nel Mondo intero, in questi tempi sempre più oppressivi.
Per noi donne, per noi tutt* è già una vittoria collettiva l’aver tirato fuori dalla clandestinità i nostri corpi, i nostri aborti e i nostri desideri e non vi ritorneranno più.
In questi mesi di discussione le nostre voci si sono amplificate: dal Congresso alle case, dalle scuole ai sindacati, dalle organizzazioni di quartiere ai territori dei contadini, e ciò di cui abbiamo discusso è stato la nostra indipendenza, la nostra autonomia.
Una autonomia che non intenda il corpo come proprietà privata ma che riconosca il tessuto comunitario di cui tutte le persone hanno bisogno per vivere e crescere, affinché ci si possa proteggere collettivamente. Per esercitare il nostro diritto ad una sessualità libera e per progettare le famiglie che vogliamo, quando vogliamo, con chi vogliamo.
Il Parlamento non può non riconoscere questo potere popolare, di massa e dal basso, senza mettere a rischio l’idea stessa di democrazia. La vita, la libertà, il desiderio e il diritto sono dalla nostra parte.
La Chiesa, attraverso i suoi portavoce uomini, sta iniziando una nuova crociata contro le donne e contro le identità che il patriarcato sminuisce o nega direttamente.
In questo modo pretendono di imporre una nuova Inquisizione. Abbiamo visto il potere di lobby della Chiesa nel sistema politico, nel sistema educativo e tra gli imprenditori e i sindacalisti: questo non ci sorprende.
Si vantano di parlare con il Papa per sostenere che l’aborto legale e l’Olocausto sarebbero la stessa cosa! L’avanzata è tripla: militare, finanziaria e religiosa, cioè la criminalizzazione, l’indebitamento e la colpevolizzazione sui nostri corpi e territori.
L’aborto legale richiederebbe mesi di dibattito, mentre la militarizzazione e l’indebitamento si impongono per decreto. E quando ci siamo preparate per scendere in strada a difendere i nostri diritti, il Potere ha deciso di chiudere e militarizzare completamente la piazza: è una provocazione. Per questo torniamo a gridare: togliete i vostri rosari dalle nostre ovaie e togliete le vostre milizie dai nostri territori.
Il femminismo pretende dal sistema politico una legislazione che sia a favore delle donne e di tutte le persone che abbiano la capacità di avere un figlio: la legge per un Aborto Legale, Sicuro e Gratuito non obbliga nessuno ad abortire. Con il 60% dell’opinione pubblica a favore, 41 aborti all’ora secondo le statistiche ufficiali, le strade del mondo piene di persone a sostegno di noi che stiamo difendendo il nostro diritto alla vita, come potranno uscire dal recinto e guardare in faccia a milioni di persone avendo votato contro i nostri diritti e le nostre libertà?
Se questa legge non dovesse passare, non ce ne andremo via dalle strade e loro non potranno uscire dal Congresso perché nelle strade l’Aborto Legale è già legge.
Non ci lasceremo bruciare perché questa volta il fuoco è nostro.”
#NonUnaDiMeno #NiUnaMenos #VivasLibresYDeseantesNosQueremos
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ES.